Nel 1887 Papa Leone XIII fondò lo IOR, al fine di convertire le offerte dei fedeli in un fondo facilmente smobilizzabile. Successivamente, nel 1929 lo stato Italiano versò al Vaticano 100 milioni di dollari
in qualità di risarcimento per le perdite che lo Stato Pontificio aveva
subito in seguito all’unificazione d’Italia. Questo ingente patrimonio
venne affidato all’Ingegner Nogara che lo incrementò grazie a
speculazioni monetarie e ad altre operazioni di mercato nella Borsa
Valori. Investì in attività in netto contrasto con l’insegnamento cattolico, come contraccettivi ed armi, tantochè nel 1935, quando Mussolini ebbe bisogno di armi per la campagna d’Etiopia fu lo stesso Nogara a fornirgliele.
Nella seconda guerra mondiale il vaticano
si dichiaro neutrale e, come la Svizzera, fece affari con la Germania e
con Hitler permettendo ai Nazisti di depositare presso di loro i propri
beni sottratti agli Ebrei. Il Vaticano non risarcì mai le vittime dell’olocausto, restituendo loro i preziosi che i nazisti avevano trasformato in lingotti. Ancora oggi il Vaticano si riufiuta di rendere pubblici gli archivi relativi alla II guerra mondiale.
A fine guerra, mentre l’Europa era ridotta in Brandelli, il Patrimonio dell’IOR era ENORME
e diventò una vera e propria Banca dotata di un’autonoma personalità
giuridica che investiva in qualsiasi mercato promettesse rendimenti. Rendimenti sui quali non pagava alcuna imposta grazie ad una concessione dell’allora Ministro alle finanze Paolo Thaon di Revel.
Negli anni ’70 la Banca del Vaticano è fra le più potenti al mondo con aggangi ovunque: Credit
Suisse, Hambros Bank, Morgan Guarantee Trust, The Bankers Trust di New
York (di cui Nogara si serviva quando voleva comprare e vendere titoli a
Wall Street), Chase Manhattan, Continental Illinois National Bank.
Nogara assicurò al Vaticano partecipazioni in società che operavano nei
settori più diversi: alimentare, assicurativo, acciaio, meccanica,
cemento e beni immobili. Un susseguirsi di successi finanziari senza
precedenti per la Chiesa cattolica nei cui consigli di amministrazione sedevano i “fedelissimi” del Papa, come i 3 nipoti di Pio XII.
Tutti i proventi derivanti da queste attività sono TOP SECRET: Lo stato Vaticano non vincola l’IOR ad alcuna legislazione e tantomeno a legislazioni internazionali. Non
pubblica nenache un bilancio annuale che rende pubblici i resoconti
delle attività. Resoconti obbligatori in qualsiasi altra nazione del
mondo, democratica e non.
A ogni cliente viene semplicemente
fornita una tessera di credito con un numero codificato: né nome né
foto. Con questa si viene identificati: alle operazioni non si rilasciano ricevute, nessun documento contabile. Non ci sono nemmeno libretti di assegni intestati allo IOR!
Con il Banco Vaticano possono investire
ed aprire conti solo esponenti del mondo ecclesiastico: ordini
religiosi, diocesi, parrocchie, istituzioni e organismi cattolici,
cardinali, vescovi e monsignori, laici con cittadinanza vaticana,
diplomatici accreditati alla Santa Sede. A questi si aggiungono i
dipendenti del Vaticano e pochissime eccezioni di cui non si conoscono i
criteri di scelta.
Un altro particolare possibile solo nella Banca Vaticana (e vietato nel resto del mondo) è la valuta con cui aprire il conto: qualsiasi.
Senza alcuna differenza. In questo modo il cliente può ricevere o
trasferire soldi in qualsiasi momento “da” e “verso “qualsiasi banca
estera senza alcun controllo. Per questo, negli ambienti finanziari, si
dice che lo IOR è l’ideale per chi ha capitali che vuole far passare inosservati.
I suoi bilanci sono noti a una cerchia ristrettissima di cardinali, non
esisitono ricevute o registrazioni alcune dei flussi di denaro: qualsiasi anagrafe bancaria è IMPOSSIBILE.
Cio’ significa che la maggior
parte delle donazioni che i credenti devolvono a questi enti, invece di
essere destinati ad opere umanitarie come promesso, vengono puntualmente
investiti in attitività finanziarie a unico vantaggio dello stato del
Vaticano, unica religione ad avere un Papa che è sovrano di uno stato,
che gode di una propria banca di cui egli è l’unico azionista.
E non una banca qualsiasi: la più ricca del mondo.
E non una banca qualsiasi: la più ricca del mondo.
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