SALENTO - TRADIZIONI OGGI MUORE LU PAULIONO CAZZASASSI
SALENTO - TRADIZIONI
OGGI MUORE LU PAULIONO CAZZASASSI
Nei paesi, il carnevale, culminava con la “morte te lu Paulinu” che
poneva termine ai festeggiamenti e costituiva un augurio per l’anno in
corso. Lu Paulinu era un fantoccio che rappresentava sia il capro
espiatorio dei mali dell’anno prima, sia il sovrano di un auspicato
mondo di “cuccagna”. Era pieno di stracci e paglia, disteso su un
carretto adornato da festoni e carta colorata, tirato da un somaro,
mentre tre o quattro persone, con il volto annerito dalla fuliggine ne
annunciavano la morte…e in alcuni paesi usavano fare i manifesti a
morto. I festeggiamenti comprendevano il processo, la condanna, la
lettura del testamento, la morte e il funerale.
Il rito veniva
ripetuto ogni anno, accompagnato da bande musicali che suonavano sia
musica festosa che marce funebri. Il corteo poi giungeva nella piazza
centrale del paese dove il fantoccio veniva bruciato. Nelle varie
manifestazioni carnevalesche, è possibile individuare un denominatore
comune: la propiziazione ed il rinnovamento delle fecondità, in
particolare della terra, attraverso l’esorcismo della morte. E’ scurutu
lu carniale/Cu ppurpette e mmaccarruni /Mò ne tocca ll’acqua e sale /E
quattro cinque pampasciuni - E’ finito il carnevale con polpette e
maccheroni ora ci tocca acqua e sale con quattro cinque lampascioni.
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