SALENTO - LE CICORIE
CICORIE DI GALATINA
La Cicoria appartiene alla famiglia delle Compositae e i Romani la
conoscevano molto bene non solo per uso alimentare ma anche per le
qualità terapeutiche, infatti, Galeno, medico greco, la considerava
amica del fegato. Apicio il più noto e importante esperto di gastronomia
dell'epoca romana consigliava di cucinare la cicoria selvatica con
garum (salsa a base di pesce), olio e cipolla affettata, dimostrando di
saperla lunga in fatto di contrappunti. Già nel 1700 la radice della
cicoria essiccata, tostata, macinata e preparata come infuso, era
utilizzata come correttivo o surrogato del caffè, dal medico padovano
Prospero Alpini che ne aveva scoperto le proprietà curative. Un uso che
venne ripreso alla grande durante l'ultimo conflitto mondiale come
succedaneo del caffè a quei tempi diventato una rarità assoluta.
La cicoria di Galatina si semina in semenzaio a fine Maggio- inizio Giugno per raccoglierla in Novembre-Dicembre.
Si può seminare anche a file, lasciando trenta centimetri tra le
piante, occorre irrigare perchè la pianta non accetta il secco, utile
pacciamare facendo attenzione ai ristagni, possono favorire i rari
attacchi dell'oidio.
Il trapianto si effettua dopo circa un mese e
mezzo dalla semina, con piantine che hanno 4-5 foglie, spuntando
leggermente la radice a fittone, in piena terra ben livellata ad una
distanza di 25-30 cm tra le piante.
La varietà di Galatina produce i
cuori (puntarelle) per questo motivo viene sottoposta a tecniche di
forzatura e imbianchimento come per i radicchi.
Bisogna forzare la piante come altre cicorie, come la Cicoria di Bruxelles, i radicchi, la barba di frate....
Se la temperatura lo permette ovvero se non scende oltre i 5C° lo si fa
in loco, se no bisogna portarle in locali o in serre o in risorgive,
tenendole sempre al buio affinché crescano i germogli centrali eziolati e
privi di clorofilla.
Si tagliano le foglie a circa un centimetro
abbondante dal colletto-mondate e pulite da foglie secche e marce, si
seppelliscono con materiale sano e asciutto (fino al colletto con pula
di riso o segatura) e poi si mettono 50-60 cm di paglia di orzo o
frumento a mò di cumulo, infine si copre con un telo nero di PVC. Si può
anche tenere l'ortaggio in campo a patto che sia asciutto e sano. Dopo
ottobre novembre le cicorie e le catalogne per ottenere l'imbianchimento
vanno ritirate in zone riscaldate. Si deve aspettare circa 28-40 giorni
a seconda delle preferenze di gusto, delle temperature e della
conservazione.
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